Thursday, August 31, 2017

Degenza

.Giovedi sera quel dolore al petto non lasciava dubbi. Dopo aver tentato invano di trattarlo come una fitta intercostale, mentendo prima di tutto a me stesso, decisi che non si poteva più aspettare, questa volta bisognava affrontare la questione, spaventando la famiglia e sprofondando nell'orrore dell'ospedale e dell'ignoto. Telefonata al 118. Arrivano subito. Ho 240 di pressione, il medico, pacato ma inflessibile mi comunica l'inevitabile: "deve andare in ospedale, adesso!". Ambulanza, terrore, vergogna e imbarazzo. Barba lunga da influenza, ciabatte, dignità zero. Arrivo al pronto soccorso che è già pieno, mi scoprono il torace, sono nudo, grasso e terrorizzato. Elettrodi adesivi, ago fisso in vena, misuratore di pressione sull'altro braccio, me la prova ogni quindici minuti e la invia al sistema di monitoraggio al quale sono collegato... Quando la massima supera i 180 il macchinario suona e lampeggia