Tuesday, October 23, 2007

CINICO ADDIO (4)

Mentre rifletteva su cosa fosse realmente necessario per poter dichiarare con certezza di esistere, tolse scarpe e calze, la sensazione di liberta' si diffuse dalle piante dei piedi a tutto il corpo, la frescura dell'erba umida riempi' anche la testa, partecipava, attraverso quell'inedito contatto con il prato sotto la panchina, all'esistenza del mondo. Si allungo' sulla panchina e chiuse gli occhi, nessun impegno, nessun obbligo, nessun futuro... nirvana puro, pochi violentissimi istanti di liberta' totale.
Gli restavano circa ventitre euro: oggi non avrebbe avuto problemi a mangiare, si rimise scarpe e calze, accese una marlboro e si incammino' verso il centro, intanto si erano fatte le undici e trenta, un'altra riflessione si affacciava alla mente: si era svegliato poco prima delle sei del mattino, quelle cinque ore erano volate, ed erano state solo sue, possibile che il prezzo da pagare per stare con se stessi fosse cosi' alto? Che si dovesse rinunciare ad ogni cosa, ad ogni rapporto, per poter assaporare la compagnia di se stesso ?
"TAVOLA CALDA - APERITIVI" L'insegna aveva un bel colore blu con caratteri gialli ed era pulita, ne venne catturato ed entro' nel locale. Era ancora presto, non c'era nessuno ma il profumo di cucina era forte e quasi familiare. L'uomo dietro il banco non fu contento di vederlo ma fu normalmente cortese: DICA ! " Posso mangiare ? " C'E' DA ASPETTARE" "Aspetterò, posso sedere ? " "SI ACCOMODI" disse l'uomo indicando il tavolo piu' defilato della sala.
"VUOLE BERE QUALCOSA INTANTO ? " Nella mente gli girarono due rapidissimi conti: Un primo non poteva costare meno di cinque euro, il coperto glielo avrebbe fatto pagare salato per essere sicuro che non sarebbe tornato... scelse di bere mezza minerale e affondo' il quarto di vino nella parte piu' remota della memoria della vita precedente. Tutto questo procedimento mentale duro' un centesimo di secondo... "Mezza minerale gasata, grazie"