Non è l'inverno, non sono la nebbia o la neve, il ghiaccio è nato dentro la pancia, sulla schiena, nel cervello.
La paura raffredda, l'incertezza congela i pensieri sul nascere.
Vergogna, disagio, occhi bassi, camminare in fretta sperando di non incontrare nessuno che ti chieda come va, la testa fissa ai soldi, al lavoro che se ne va, alla dignità bruciata in un attimo.
Saturday, October 20, 2012
Wednesday, October 10, 2012
Cenere
Polvere rossa, fuoco morente. Resisti svogliato, cosciente. Partita finita, speranza mancata, nemmeno il decoro di una fine eclatante: scoppi e fiammate, lapilli d'intorno a bruciare gli astanti. Ti lasciano lì, cannibale ardente, sei polvere rossa, fuoco morente, eterno il passaggio da fiamma ad inerte, muto d'orrore sapiente, ci vuole del tempo, non viene lo schianto, rimani in un buco a sentire il tuo pianto.
Monday, June 18, 2012
CINICO ADDIO (8)
Non puoi parlare se non togli la prima lettera di ogni parola... Si svegliò con questa dichiarazione nella testa, figlia di chissà quale sogno agitato e sghembo. Sete, fame, bisogno di liberare l'intestino, insomma tutto il corpo, come al solito, rivendicava le sue necessità. Solo il cervello perdeva colpi, cercava di eludere la consapevolezza di esistere. Si mise seduto, immediatamente la schiena diede segno di contrarietà scrocchiando con dolore. Appoggiò i piedi a terra ed accese una delle due Muratti che gli erano rimaste.
La nicotina fece effetto e si sentì un po' più sveglio. sbirciando fuori dalla finestra vide che si stava facendo sera, decise di uscire, più per abitudine che per necessità, di mangiare non se ne parlava fino a domani quindi si trattava di una uscita di... caccia. Sigarette, qualcosa da rubare, un posto migliore per dormire, Magari ancora Ines sul suo cammino... Ridiscese la scala, sistemò la porta ed il cancelletto in modo che sembrassero chiusi ed arrivò in strada. Poche macchine, nessun pedone, odore misto di scarico di camion e campo incolto. Odore di periferia. Fece in tempo a fare due o trecento metri verso il centro quando sentì vociare alle sue spalle: Erano scesi in tre da un fuoristrada, parlavano forte tra loro e si dirigevano verso la scala dalla quale era appena sceso... "Qualche stronzo è entrato!" " La porta è rotta!" Uno si fiondò di sopra e tornò dopo un secondo: "C'è ancora odore di fumo, devono essere appena andati via!" "Guarda bene se c'è tutto!" disse un altro, "Muoviti!" . Lo stesso che era salito prima tornò su e dopo poco tornò dicendo: "C'è tutto, c'è tutto!". Lucio aveva ascoltato indietreggiando lentamente per non dare nell'occhio, cercando si capire di cosa stessero parlando. "L'hai presa intanto?" "Si,si, muoviamoci!" , "Muoviamoci un cazzo, tu resti qui, nascosto di sopra, nel caso 'sti stronzi tornassero, ti veniamo a prendere dopo!" . Senza aspettare risposta, in due salirono in auto e sgommarono verso la città. Intanto Lucio si era appoggiato ad un albero che lo nascondeva alla vista, il tizio spari' su per la scala e lui, di buon passo girò finalmente l'angolo della strada.
La nicotina fece effetto e si sentì un po' più sveglio. sbirciando fuori dalla finestra vide che si stava facendo sera, decise di uscire, più per abitudine che per necessità, di mangiare non se ne parlava fino a domani quindi si trattava di una uscita di... caccia. Sigarette, qualcosa da rubare, un posto migliore per dormire, Magari ancora Ines sul suo cammino... Ridiscese la scala, sistemò la porta ed il cancelletto in modo che sembrassero chiusi ed arrivò in strada. Poche macchine, nessun pedone, odore misto di scarico di camion e campo incolto. Odore di periferia. Fece in tempo a fare due o trecento metri verso il centro quando sentì vociare alle sue spalle: Erano scesi in tre da un fuoristrada, parlavano forte tra loro e si dirigevano verso la scala dalla quale era appena sceso... "Qualche stronzo è entrato!" " La porta è rotta!" Uno si fiondò di sopra e tornò dopo un secondo: "C'è ancora odore di fumo, devono essere appena andati via!" "Guarda bene se c'è tutto!" disse un altro, "Muoviti!" . Lo stesso che era salito prima tornò su e dopo poco tornò dicendo: "C'è tutto, c'è tutto!". Lucio aveva ascoltato indietreggiando lentamente per non dare nell'occhio, cercando si capire di cosa stessero parlando. "L'hai presa intanto?" "Si,si, muoviamoci!" , "Muoviamoci un cazzo, tu resti qui, nascosto di sopra, nel caso 'sti stronzi tornassero, ti veniamo a prendere dopo!" . Senza aspettare risposta, in due salirono in auto e sgommarono verso la città. Intanto Lucio si era appoggiato ad un albero che lo nascondeva alla vista, il tizio spari' su per la scala e lui, di buon passo girò finalmente l'angolo della strada.
.a .hi .azzo .ono .ti .re? Non puoi parlare se non togli la prima lettera di ogni parola...
Wednesday, May 23, 2012
Mattina
Affogo in un cortile enorme già piazza d'armi di caserma in tempi passati. Questo rettangolo ha digerito militari, sfollati, musica, feste politiche. Potendo parlare racconterebbe di uomini e donne, dolori e ritorni, invece oggi tace, sostiene passi incerti di varie umanità contrapposte: chi eroga e chi riceve, chi certifica e chi viene certificato. Siamo cani sull'osso a sperare riscossa, interfaccia melensa del nulla. Si approfitta di tutto, si ciondola tra speranze impossibili ed abusi palesi. Questo posto ha un fiato pesante, di pance gassose, di notti agitate, di vino allungato dall'oste spietato. Questo vedono dalle finestre impiegati svogliati, pagliacci ignoranti e volgari. Questo e' il loro oscuro orizzonte. Questo il loro punto di arrivo dopo battaglie di anni, clientele, bugie. E non gli basta, e' triste e inadatto ma lo scoprono tardi, dopo il disastro...
Monday, April 30, 2012
Donne d'Aprile
Occhi smarriti, il passo incerto, quasi nuvoloso, portiamo avanti questo aprile cupo. Mi salvano certe sicure sagome di donne, seno vero e pesante, mani forti ed occhio lungo. Resistono, ancore d'amore purissimo.
Monday, April 23, 2012
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